Trentatré anni fa Sajjad Hussain salutò la sua terra, abbracciò i suoi genitori e i suoi fratelli, lanciò un ultimo sguardo alla sua casa e si avventurò verso quel occidente misterioso, che ogni giorno attrae migliaia di immigrati. Un lungo viaggio quello di Hussain che parte dal musulmano Pakistan per raggiungere le colline verdeggianti dell'Abruzzo.
All’inizio lavora nella ristorazione e presto si trasferisce a Venezia, lavorando prima come cameriere, poi come chef, per diversi ristoranti “ Mi sono trovato veramente bene in Italia, è un paese pieno di storia e cultura “, dice Hussain con il suo sguardo dolce. Lavoratore instancabile e apprezzato, riesce a farsi raggiungere dai suoi fratelli e da suo cugino. Tutti insieme lavorano, ogni tanto tornano a casa a trovare i genitori, qualcuno si sposa. Da allora sono trascorsi molti anni.
Oggi Hussain e i suoi fratelli hanno deciso di mettersi in proprio e fare il gran salto "Ho lavorato tanto”, sospira Hussain, quasi a voler giustificare la sua scelta.
Dai primi di luglio hanno preso in gestione il ristorante "Noemi", in calle dei Fabbri, un ristorante di specialità veneziane che esiste dal 1928 ma che da un anno non esercitava più. “C’erano diverse persone che volevano questo posto – spiega Ashfaq, il fratello più giovane – la proprietaria lo ha affidato a noi perché sapeva che non avremmo cambiato lo stile del ristorante” Così al Noemi a due passi da piazza San Marco, si continuano a mangiare le specialità veneziane, cucinate dalle mani esotiche del pakistano che ce l’ha fatta!